Solo qualche giorno fa il protocollo siglato tra Procura e Prefettura di Frosinone per aiutare le vittime di usura, ha riportato all’attenzione il problema cui la ciociaria non si sottrae. I numeri diffusi in queste ore dal palazzo di governo del capoluogo raccontano infatti di un fenomeno insidioso, alimentato sempre da appartenenti alle comunità roma e ai casalesi. Scrive il Prefetto Ignazio Portelli.
Sono 285 le istanze presentate in cui cittadini denunciano casi di usura. 62 quelle accolte. 174 le rigettate, 36 istanze sono in valutazione. Gran parte delle istanze vengono presentate da cittadini che denunciano casi di usura bancaria.
Oltre 4 milioni e 684mila euro è la somma erogata a titolo di mutuo o elargizione : nello specifico dal 1996 ad oggi oltre 3 milioni e 800 mila euro a titolo di mutuo senza interessi per usura, e oltre 870 mila euro a titolo di elargizione a soggetti vittima di estorsione.
Andando a vedere la mappa temporale è stato il 2015 a far registrare il picco di richieste di accesso ai benefici di legge per le vittime di usura ed estorsione, con 22 istanze. Il numero più basso si registra nel 2020, con 5 richieste d’accesso.
Tra i 91 comuni della ciociaria sono 53 quelli interessati dal fenomeno attraverso le domande di accesso al fondo di solidarietà per le vittime di usura presentate dai titolari di attività commerciali o imprese. Oltre la metà della provincia di Frosinone dunque appare coinvolta dal problema.
Il comune che fa registrare più istanze è Frosinone con 46, segue Cassino con 23, 13 a Monte San Giovanni Campano, 10 a Ceccano e a Ferentino e poi a seguire tutti gli altri comuni al di sotto delle 9 richieste d’accesso.
Un’analisi particolarmente difficoltosa quella della fenomenologia usuraria in una provincia a macchia di leopardo, analizza la Prefettura che con il protocollo appena siglato con la Procura intende rafforzare un p con il territorio utile ad estirpare il fenomeno usurario, un male insidioso per la vita civile.