Una foto e un esperimento sociale per sensibilizzare le generazioni più giovani (e non) sul tema dell’Olocausto. È questa, la proposta lanciata dal sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani: imprimere un numero progressivo sul proprio polso, fotografarlo, e tenerlo nelle giornate di sabato e domenica, per due giorni di seguito. “In ricordo delle vittime e soprattutto di coloro che, nei campi di sterminio pur non perdendo la vita, hanno rischiato comunque di perdere la propria dignità di esseri umani, perché non venivano chiamati per nome o per cognome, ma soltanto attraverso un numero. Con questo gesto simbolico di mantenere il numero per le giornate di sabato e domenica, impresso sul polso o sul braccio, avremo la possibilità di interpretare e di sentire la pesantezza di quel segno che, però, si cancellerà velocemente dopo il weekend. Per coloro che hanno subito la crudeltà della Shoah, durante il secolo scorso, quel segno e quel numero sono invece rimasti impressi per una vita intera o, addirittura, sui loro corpi martoriati dal genocidio”.
La proposta, dunque, è quella di fotografare ognuno il proprio polso con il numero impresso e pubblicare l’immagine in rete (con l’hashtag #luniconumerochesicancella) diffondendola in modo virale, per ricordare il sacrificio di quanti non ebbero la forza e la possibilità di cancellare quei numeri, nei campi di concentramento di Auschwitz o Dachau, continuando a rendere attuale il grido di solidarietà verso le vittime della Shoah.
“Credo che sia una bella iniziativa e dal significato importante – ha commentato Luigi Diamanti, dell’associazione Amici di Israele – La proposta, lanciata dal sindaco Ottaviani, permetterà di provare empatia con le persone che, in questa terribile pagina della nostra Storia, sono state private del loro nome perché fosse sostituito da un numero, dando così la possibilità di riflettere su quanto accaduto”.