Da una parte Gabriele e Marco Bianchi, in un’unica cella di sicurezza, accanto a loro, seppur diviso dalle sbarre, c’è Mario Pincarelli. Francesco Belleggia, l’unico dei quattro imputati ai domiciliari, è come accaduto in ogni udienza seduto in aula. Dall’altra parte, quella opposta alle gabbie dove i fratelli Bianchi si scambiano un abbraccio prima e sguardi di intesa poi, siedono Lucia e Melania Monteiro, rispettivamente mamma e sorella di Willy. Oggi nell’aula della Corte di Assise del tribunale di Frosinone si è celebrata la nuova udienza del processo per l’omicidio del 21enne capoverdiano avvenuto la notte tra il 5 e il 6 settembre dello scorso anno. Per rendere esame erano presenti tutti e quattro gli imputati. Hanno raccontato versioni diverse dei fatti, dei colpi, dei calci al petto, “al fianco” ha specificato al pm Gabriele Bianchi, “al volto” ha aggiunto Francesco Belleggia, subiti dal ragazzo che ha pagato con la vita il coraggio di aver provato a difendere un amico.
Lucia e Melania hanno assistito con la solita compostezza, senza mai un cedimento pur trovandosi davanti le uniche persone accusate dell’omicidio. Mai una parola fuori posto, nemmeno quando se li sono visti sfilare uno ad uno davanti per lasciare l’aula e tornare nelle celle. Il racconto che devono ascoltare è a tratti spietato, se non fosse per qualche incerto e imbarazzato tentativo di chiedere perdono da parte di Pincarelli, che ha reso dichiarazioni spontanee, e da parte di Gabriele Bianchi che, ha detto, da padre anche lui può immaginare il dolore per la perdita di un figlio. Dispiacere, certo, ma mai ammissione di colpa da parte di nessuno di loro. Piuttosto un rimpallo di responsabilità, gli uni contro gli altri. Anche questo mai commentato dalle due donne, strette durante tutta l’udienza, Melania con il pancione finalmente evidente: l’unica bella novità in questa storia che andrà avanti, sempre al tribunale di Frosinone, con l’esame questa volta dei testimoni della difesa: quelli di Francesco Belleggia e di Mario Pincarelli.