CASSINO – 14 DIC – Il giorno è martedì. Non sono di certo scaramantici i vertici di FCA e PSA che martedì 17 – sovvertendo ben due dogmi della scaramanzia – metteranno nero su bianco l’esecutività del progetto di fusione. La firma dovrebbe avvenire al termine del consiglio di sorveglianza di Psa, poi da quel momento alla nascita vera e propria del nuovo gruppo si dovrà attendere almeno agosto. Quella firma che verrà apposta da Tavares ed Elkann servirà ad indicare i tempi della fusione e tutte le specifiche relative ad organigramma, organizzazione dei marchi e strategie industriali.
Al lavoro per realizzare la miglior intesa possibile ci sono circa cento manager indicati dai vertici sia di FCA che di PSA. Le caratteristiche principali della governance sono già note: FCA e Psa creeranno una holding paritetica di diritto olandese. A John Elkann la carica di presidente mentre quella di ceo andrà all’attuale amministratore delegato di Psa, Carlos Tavares.
Un’incognita non proprio di secondo ordine, riguarda invece come e in quali impianti saranno costruiti i modelli. A tal proposito è tanta la curiosità relativamente alla possibilità di produzioni di auto estere negli stabilimenti italiani. Cambiamenti che però non arriveranno subito né necessariamente: gli stabilimenti hanno le loro mission e la condivisione sarà utile soprattutto per le tecnologie. A tal proposito sarà interessante capire come il nuovo gruppo si approccerà all’elettrico.