GAETA – 26 GEN – Almeno una decina di denunce, arrivate tra giugno ed agosto dell’anno scorso e tutte relative ad episodi simili: case vacanze prenotate dopo aver visto annunci on line, case vacanze che però non esistevano. Truffe quindi, tutte ai danni di turisti che volevano trascorrere l’estate sulla riviera di Ulisse. Dopo mesi di indagini, gli agenti del commissariato di Gaeta, coordinati dalla Procura di Cassino, hanno denunciato due napoletani, un salernitano, un veronese ed un genovese, tra i 26 ed i 59 anni, tutti accusati di truffa aggravata.
Il modus operandi sempre lo stesso: l’affitto della casa vacanza veniva pubblicizzato esclusivamente su noti siti internet, con tanto di fotografie, indirizzo, illustrazione dei vani ed elenco dei servizi annessi.
Per rendere più appetibile e verosimile l’inserzione, spesso erano indicate anche altre informazioni utili, come posti da visitare nelle vicinanze o servizi del territorio. Anche il costo dell’affitto corrispondeva ai prezzi di mercato. Gli ignari turisti ricaricavano la poste pay, pensando così di dare l’anticipo per la vacanza. Ma da quel momento l’inserzionista si rendeva irreperibile. Solo a volte restava in contatto con l’interessato, in modo da aggiudicarsi ulteriori somme, tanto che molte vittime hanno scoperto della truffa solo una volta arrivate a Gaeta. Il giro d’affari scoperto durante le indagini sfiora i 40 mila euro: non ci sono infatti solo le caparre versate dalle persone che si sono rivolte al commissariato di Gaeta, ma anche le somme percepite da altre persone per affitti inesistenti in altre zone d’Italia. Per questo motivo l’attività investigativa ha richiesto l’ausilio di personale delle Questure di Verona, Bologna, Napoli e Reggio Emilia, per verificare la posizione di decine di persone coinvolte in maniera attiva, a vario titolo, anche come semplici prestanome, nonché l’eventuale collegamento fra gli indagati, che per il momento non è venuto alla luce.