Pestarono padre e figlio, titolari del Lido Cancun a Latina il 24 giugno scorso, semplicemente perché non volevano pagare e minacciarono che sarebbero tornati. Non sono tornati, ma i Poliziotti della Questura di Latina hanno dato loro la caccia per mesi, arrivando oggi ad incastrarli. Si tratta di sette giovanissimi: solo uno maggiorenne, mentre uno di loro addirittura con età inferiore a 14 anni e quindi non imputabile. Per tutti l’accusa è quella di estorsione e lesioni aggravate.
I fatti avvennero nello stabilimento al Lido di Latina, quando i sette occuparono cinque ombrelloni senza mostrare la minima intenzione di pagare. Quando il figlio del proprietario, un 32enne, chiese loro di pagare il dovuto, si scatenò la furia: l’uomo venne accerchiato e colpito con calci e pugni dai ragazzi che poi si allontanarono. Solo qualche istante però: perché poi il gruppo è tornato, armato di bottiglie di vetro colpendo il titolare del lido, un 68enne, più volte alla testa e poi aggredendo di nuovo il figlio che era intervenuto in sua difesa.
Secondo le testimonianze, prima di andar via a seguito della chiamata al 112, uno degli aggressori urlò di appartenere ad una nota famiglia criminale, promettendo che sarebbero tornati per dar fuoco all’intero lido. I poliziotti della Squadra Mobile di Latina avviarono subito le indagini, fatte di ascolto delle vittime, di alcuni testimoni e di riscontri fotografici e delle immagini di alcune telecamere nella disponibilità dello stabilimento balneare.
Le indagini hanno permesso di scoprire che uno dei minori, qualche giorno dopo, minacciò l’addetto alla sicurezza di un altro Lido che lo aveva allontanato, mentre il maggiorenne si era reso responsabile di una aggressione, venti giorni dopo nella zona dei pub. Per i cinque minori è scattata la misura del collocamento in alcune comunità nelle province di Roma, Frosinone e Viterbo.