Bancarotta fraudolenta, calunnia, occultamento o distruzione di libri contabili e sottrazione fraudolenta di beni al pagamento di imposte attraverso la pianificazione e l’attuazione di operazioni societarie utili a concretizzare i piani illeciti. Sono queste le accuse mosse a vario titolo nei confronti di due persone arrestate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Latina che ha dato esecuzione ad una misura cautelare personale disposta dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina nei confronti dei due dopo una indagine partita dalla cessione di un ramo d’azienda da parte di una società di capitali di Aprilia in grave stato di dissesto, a favore di una società neocostituita, entrambe operanti nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Le indagini hanno portato alla luce quella che secondo gli inquirenti è da considerare una operazione societaria priva di reali ragioni economiche ma pianificata soltanto per celare il tentativo di trasferimento delle autorizzazioni utili alla gestione dei rifiuti di cui la società in dissesto era titolare.
Secondo le accuse gli autori di questa operazione sono stati gli amministratori di fatto delle due società i quali, dopo aver nominato come amministratori soggetti di mera rappresentanza esterna – dei veri e propri prestanome – hanno poi dirottato le autorizzazioni alla gestione dei rifiuti della ormai fallita società di Aprilia alla “newco” appositamente costituita, diventando così soci occulti di quest’ultima.
Questo è il quadro accusatorio in base al quale il Gip , su richiesta della Procura della Repubblica di Latina, ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti dei due soggetti.