Sfruttamento di quasi 100 braccianti agricoli indiani e truffa ai danni dell’Inps: per queste ragioni i militari della Guardia di Finanza di Latina hanno eseguito due misure cautelari di divieto di dimora – disposte dal gip del Tribunale pontino, Mario La Rosa – a carico dei due titolari di un’azienda agricola pontina del settore florovivaistico.
Tutto è partito da un controllo in materia di lavoro sommerso eseguito dai Finanzieri della Tenenza di Sabaudia. Le indagini – dirette dal procuratore aggiunto, Carlo Lasperanza, e dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano – hanno fatto emergere la condizione di assoluto sfruttamento e prevaricazione subita negli ultimi due anni, dall’ottobre 2019 al maggio 2020, da oltre 96 stranieri. Questi lavoravano in condizioni di totale assoggettamento psicologico del “datore di lavoro”, costantemente provati da un profondo stato di bisogno di mantenere economicamente le famiglie d’origine.
Secondo le accuse le condizioni di lavoro ed i metodi di sorveglianza erano pressanti e degradanti ed è emerso che i braccianti erano spesso costretti a rinunciare al riposo settimanale e alle ferie.
Le Fiamme Gialle hanno quantificato in oltre 123 mila euro l’illecito profitto accumulato dall’impresa agricola grazie allo sfruttamento della manodopera irregolare, importo sottoposto a sequestro preventivo. Mentre nei confronti dei due titolari dell’azienda florovivaistica l’Autorità Giudiziaria pontina ha disposto il divieto di dimora nell’intera provincia di Latina.