Quattro cause e quattro risarcimenti in 12 anni. E’ quanto ha ottenuto la famiglia di un carabiniere di Latina che negli anni 70 fu contagiato da epatite a seguito di una trasfusione di sangue mentre era ricoverato all’ospedale di Pieve di Cadore.
Qualche giorno fa è terminata l’ultima battaglia legale che ha visto gli eredi dell’uomo ricevere un indennizzo di 620 mila euro per i danni morali subiti a seguito della grave malattia del carabiniere, morto nel 2016.
Ma la giustizia venne interpellata per la prima volta nel 2008. La causa però non era andata bene e l’avvocato Renato Mattarelli, che ha assistito l’uomo finché è rimasto in vita, ha dovuto ricorrere alla corte d’appello di Roma che nel 2013 riconobbe l’indennizzo richiesto, circa 800 euro al mese.
La seconda e più complessa battaglia legale è iniziata nelle 2012, terminata nel 2016 qualche mese dopo il decesso dell’uomo. La famiglia del carabinieri di Latina venne risarcita di circa 400 mila euro per i danni di una vita rovinata, dalla sindrome depressiva alla consapevolezza del contagio.
La terza battaglia – avanzata questa volta dagli eredi del povero carabiniere di Latina – è terminata con il pagamento di circa 78mila euro in favore degli eredi di chi a seguito di emotrasfusioni è deceduto.
La quarta battaglia, iniziata recentemente nel 2018 dagli eredi dell’uomo con l’avvocato Renato Mattarelli, ha contestato al Ministero della salute, non più e non soltanto i danni che il loro congiunto aveva patito in vita ma, anche il danno morale patito personalmente per l’uccisione e l’omicidio colposo del loro congiunto.
Poi qualche giorno fa è pervenuta all’avvocato Renato Mattarelli la proposta per la chiusura della causa con un pagamento di circa 620mila euro in favore degli eredi.
La giustizia si è espressa per ben 4 volte a favore dell’uomo anche se – come evidenzia l’avvocato – il militare di Latina non godrà mai di queste ingenti somme.