Finestre delle abitazioni chiuse per due giorni nel raggio di un chilometro dalla Farla, l’azienda che si occupa dello stoc-caggio di medicinali sulla Monti Lepini a Latina, andata a fuoco nel tardo pomeriggio di lunedì.
L’ordinanza è stata emessa dal sindaco del capoluogo ponti-no, Matilde Celentano.
L’imponente rogo, che ha tenuto tutti con il fiato sospeso per ore, è stato domato dai vigili del Fuoco nella serata di lu-nedì.
Prefettura di Latina e Arpa Lazio hanno subito monitorato la situazione. Se in un primo momento si erano esclusi rischi per la salute dei cittadini, martedì mattina, invece, è arrivata l’ordinanza del Comune di Latina, viste le consistenti emissioni di fumo che hanno interessato le aree circostanti lo stabilimen-to.
Si attendono, ora, i risultati dei campionamenti effettuati dall’Arpa per avere un quadro più preciso e per capire se i fumi che si sono sprigionati dall’incendio sono nocivi per la salute o meno.
L’assessore regionale all’ambiente, Elena Palazzo, ha spiegato che oltre alla squadra ambientale della Provincia di latina «è stata allertata anche quella della provincia di Frosinone e già in nottata è stato installato un campionatore ad alto volume per la determinazione dei microinquinanti che si generano solitamen-te in seguito di incendi come diossina, idrocarburi policiclici aromatici e policlorobifenili». I risultati sono attesi entro 24736ore ore.
Dalla Regione si rinnova l’invito a tenere le finestre chiuse e a lavare con cura frutta e ortaggi prima del consumo.
Si è dovuto lavorare a lungo, dunque, lunedì per avere ragione delle fiamme. Non ci sono stati feriti fortunatamente.
Il capannone è andato completamente distrutto. A lanciare l’allarme sono stati gli stessi dipendenti che poi hanno abban-donato il capannone quando la situazione è degenerata.
Si indaga sulle cause. Ogni ipotesi al vaglio Non si e-sclude nemmeno che l’incendio possa, essere divampato per cause accidentali, per un guasto ad un apparecchiata elettronica.