A meno di 10 giorni dall’avvio della campagna vaccinale anticovid in provincia di Latina, il manager della Asl Giorgio Casati fa il punto per mettere alla luce quegli elementi che secondo il numero uno dell’azienda sanitaria locale, vanno riveduti e corretti.
E’ il fattore tempo adesso come adesso a rappresentare il problema più grosso, secondo Casati.
Il calendario delle vaccinazioni e i tempi da rispettare così come da piano regionale devono combaciare con le dosi a disposizione di ciascuna asl e combinarsi con l’elenco dei sanitari in attesa di essere chiamati, talvolta con un preavviso brevissimo, per sottoporsi al vaccino.
Ed allora la asl pontina di sua iniziativa ha organizzato la panchina: un elenco di sanitari ‘panchinari appunto, che non andrebbero vaccinati in prima battuta, come da protocollo, perché a minor rischio, ma che possono subentrare quando chi viene contattato dall’elenco primario degli operatori, magari declina la chiamata perché impossibilitato per motivi personali.
Fin’ora sono tra i 10 e i 20 al giorno tra medici, infermieri e oss, quelli che chiedono di rimandare di qualche giorno la somministrazione. A quel punto secondo il protocollo generale, quelle dosi già diluite non andrebbero inoculate, facendo slittare il piano vaccinale, provinciale, regionale e quindi nazionale.
Da qui la trovata di Casati che con i sanitari ‘panchinari’ ovvia a questo rallentamento che si sta verificando nel pontino.
Inoltre il manager della Asl rivolge un accorato appello al commissario Arcuri e all’assessore della sanità del Lazio D’Amato affinchè la programmazione del piano venga armonizzata con la tempistica degli approvvigionamenti e con eventuali altre empasse che stanno uscendo fuori, via via che la campagna vaccinale entra nel vivo.