LATINA – 25 GEN – Minacce e una lingua di animale nella cassetta della posta come atto intimidatorio. Pesanti le accuse formulate dagli inquirenti nell’operazione “Tacita Muta”, scattata all’alba. La polizia di Latina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Latina nei confronti quattro persone: un padre 47enne, i suoi due figli poco più che ventenni e un’altra persona di 42 anni, indagati a vario titolo per estorsione, lesioni personali e stalking.
Tutto è iniziato dalla denuncia presentata nello scorso luglio da un uomo di Latina vittima di un’aggressione da parte del 47enne e i suoi due figli: aveva raccontato che i tre lo avevano preso a calci e pugni all’interno di una tabaccheria, nel fuggire era stato inseguito e uno degli aggressori aveva cercato anche investirlo con l’auto, procurandogli delle ferite.
Nello sporgere denuncia la vittima, impaurita, aveva detto di conoscere solo di vista il 47enne e di non sapere i motivi dell’aggressione. Ma le persecuzioni della famiglia sono continuate anche nei mesi successivi: con quella lingua di animale nella cassetta delle lettere ma non solo. Minacce, tentativi di speronamento.
Gli investigatori sono alla fine riusciti a ricostruire il movente, nonostante la reticenza della vittima. Tutto parte nel 2018 quando il 42enne ora arrestato pretende dei soldi da un amico dell’attuale vittima. Il ragazzo sparisce e il 42enne per rintracciarlo vuole informazioni dal suo amico, che non gliele da. E questa è la sua colpa: da qui, spiegano i poliziotti, comincia l’incubo fatto di minacce, persecuzioni e intimidazioni. Al rifiuto da parte della vittima infatti ne era nata una discussione violenta a cui aveva preso parte anche il 47enne arrestato. Ma la vittima era riuscita ad avere la meglio. Un affronto che prima o poi avrebbe dovuto pagare.
Questa la ricostruzione della squadra mobile che in giornata ha fatto scattare i 4 arresti.