E’ ritenuto l’autore Di un tweet antisemita con un meme che recitava ‘Trappola per ebrei’. E’stato identificato dalla Polizia postale e delle Comunicazioni in collaborazione con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e la Digos di Latina:
Si tratta di Cristian d’Adamo, ex responsabile della sezione ‘Forza Nuova di Fondi, che si era candidato a consigliere comunale alle passate elezioni in una lista civica ed era già stato segnalato dall’Anpi per aver postato immagini che lo raffiguravano con il saluto romano, nonché simboli neonazisti e fascisti. Nel meme in questione postato su twitter viene rappresentato un forno da cucina aperto con dentro alcune banconote e la frase incriminata”trappola per ebrei”.
Grazie alle attività investigative è stato individuato sulla piattaforma Vk.com anche un altro internauta, residente sempre a Latina , per la presenza all’interno del proprio account di numerosi post ed immagini dai quali – secondo le accuse – emerge il medesimo orientamento.
Nel corso della perquisizione effettuata sono stati sequestrati vari dispositivi informatici, sui quali verranno effettuali ulteriori approfondimenti tecnici, nonché due portatessere e placche riportanti la scritta Polizia di Stato. Gli indagati sono stati denunciati per il reato di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.
Si tratta di ‘Cristian d’Adamo’, ex responsabile della sezione ‘Forza Nuova di Fondi, che si era candidato a consigliere comunale alle passate elezioni in una lista civica ed era già stato segnalato dall’Anpi per aver postato immagini che lo raffiguravano con il saluto romano, nonché simboli neonazisti e fascisti. Nel meme in questione postato su twitter viene rappresentato un forno da cucina aperto con dentro alcune banconote e la frase incriminata”trappola per ebrei”.
Grazie alle attività investigative è stato individuato sulla piattaforma Vk.com anche un altro internauta, residente empre a Fondi, per la presenza all’interno del proprio account di numerosi post ed immagini dai quali – secondo le accuse – emerge il medesimo orientamento.
Nel corso della perquisizione effettuata sono stati sequestrati vari dispositivi informatici, sui quali verranno effettuali ulteriori approfondimenti tecnici, nonché due portatessere e placche riportanti la scritta Polizia di Stato. Gli indagati sono stati denunciati per il reato di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.