La polizia mette a segno altri tre arresti e di fatto chiude il cerchio sull’omicidio di Sumal Jagsheer, l’indiano ucciso in una spedizione punitiva la scorsa settimana a Borgo Montello a Latina. Tre persone in manette ed altre due identificate, ma irreperibili e quindi ricercati: di fatto però la Squadra Mobile ha ricostruito per intero il puzzle di quanto accaduto quel 30 ottobre.
Erano in dieci, tutti armati, di mazze ed anche di pistola con colpi esplosi all’interno del casolare. La polizia ha fatto scattare le indagini da tre bossoli e da alcuni tubi innocenti in ferro, secondo le accuse utilizzate dagli aggressori. Nella serata di lunedì il fermo del primo uomo, il 38enne indiano che secondo le accuse guidò la spedizione, incitando gli altri ad uccidere tutti ed esplodendo i colpi di pistola. Il giudice ha tramutato il fermo in arresto ed il prosieguo delle indagini ha portato agli altri provvedimenti.
Sono finiti in manette: un 39enne, un 40enne ed un 32enne, tutti indiani, tutti indagati a vario titolo dei reati di violazione di domicilio, porto abusivo d’armi e lesioni gravi. Per gli stessi fatti, altri due cittadini indiani sono stati individuati e denunciati per i soli reati di violazione di domicilio e porto abusivo d’armi. Tra gli arrestati odierni, sottolinea la Polizia, c’è anche chi con mazze di ferro ha causato ad un altro cittadino indiano lesioni e fratture multiple giudicate guaribili in 90 giorni.