Gli utenti di centri anziani saranno non solo fruitori del servizio, che continua a restare pubblico, ma anche soci a tutti gli effetti, responsabili e parti attive nella programmazione delle attività e nella scelta degli interventi, in stretto collegamento con il servizio sociale del Comune e in integrazione con i servizi territoriali.
E’ quanto previsto dalle line guida regionali per i centri anziani dislocati nella nostra Regione.
Con la nuova regolamentazione viene, inoltre, istituito per la prima volta il coordinamento regionale dei centri anziani che favorisce la partecipazione degli stessi al sistema integrato dei servizi sociali regionali, promuove iniziative comuni volte all’inclusione e monitora l’attuazione delle linee guida sul territorio. Del coordinamento, per assicurare una gestione il più possibile partecipata, fanno parte anche l’Assessore regionale alle Politiche Sociali, la direzione per l’Inclusione sociale e le rappresentanze di Anci e Forum del Terzo Settore.
Un’ulteriore novità consiste nell’aprire la partecipazione alle attività dei Centri anziani anche alle persone fragili. Pertanto, non più solo agli over 60 autosufficienti, ma anche a tutti coloro che si trovano in condizioni difficili o che non siano del tutto autosufficienti e con un’età inferiore, purché non al di sotto dei 50 anni e purché sia rispettata la quota dell’80% di iscritti con più di sessant’anni. Questa novità è stata introdotta con il preciso scopo di favorire la massima socializzazione della popolazione anziana.