Cinque vittime di pedofilia nella fascia di età compresa tra 0 e 9 anni. Sono quelle individuate dal Compartimento del Lazio della Polizia Postale e delle Comunicazioni. Un numero che conferma un trend preoccupante: la pedofilia è un pericolo imminente anche per i bambini più piccoli. Anche nel Lazio.
Ma i dati ci dicono anche nella fascia 10-13 anni sono 19 le vittime accertate per reati connessi alla pedopornografia, ad atti sessuali con minori e all’adescamento minorile.
Nel 2021 ci sono stati aumenti pari al 47% nel numero dei bambini coinvolti in casi di pedopornografia e adescamento.
Socialnetwork, videogiochi e messaggistica a volte rischiano di diventare un pericolo a cui prestare la massima attenzione. Chi in modo criminale sfrutta la rete per nascondersi, per nutrire le sue fantasie deviate sa quanto sia stretto il rapporto tra le piccole vittime e i devices tecnologici: nel 2021 sono stati ben 588 i casi trattati dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Lazio, casi nei quali famiglie e vittime sono state costrette a fare i conti con la capacità manipolatoria di adulti consapevoli, con la circolazione illegale di immagini di violenza, con la condivisione in circuiti apparente anonimi, sulle darknet, di confessioni di fatti di abuso.
A riprova di ciò ci sono altri dati: sono 7 i soggetti arrestati per reati di pedopornografia e adescamento denunciati all’Autorità Giudiziaria dal Compartimento Lazio: 116 gli indagati a vario titolo per i reati di adescamento di minori e di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. Sono stati sequestrati oltre 19.095 gigabyte di contenuti multimediali di tale illecita natura. Nel primo trimestre del 2022 la situazione sembra ulteriormente preoccupare: ci sono stati già tre arresti ed una custodia cautelare in carcere.
E c’è un altro elemento che fa riflettere: sempre più spesso le piccole vittime sono oggetto di abusi sessuali perpetrati da soggetti che appartengono alla loro cerchia di fiducia. Per questo – ribadisce il Compartimento del Lazio – è fondamentale lavorare a sistema in modo che l’attività di prevenzione integri quella di repressione degli abusi.