Il lavoro come sinonimo di dignità, libertà ed autonomia. E’ questo il significato che ne da il presidente della regione Lazio Francesco Rocca che in occasione del primo maggio rivolge il suo primo pensiero a quanti il lavoro lo cercano e non riescono ad ottenerlo, a chi lo ha perduto, a chi è occupato in modo precario o saltuario, a chi lavora con una retribuzione insufficiente per sé e per la propria famiglia.
Ma c’è anche un aspetto positivo su cui si concentra il presidente : “IL 2023 INZIA CON NUMERI INCORAGGIANTI PER LA NOSTRA REGIONE CHE ADESSO VANNO CONSOLIDATI. NEL LAZIO ANCORA TROPPO LAVORO POVERO E MARGINALIZZAZIONE delle DONNE”
La rotta individuata da Rocca è dare nuova linfa ai centri per l’impiego, renderli davvero in grado di incrociare domanda e offerta di lavoro, considerando anche le diverse peculiarità del territorio e delle sue 5 province.
Tenendo presente pero che la Regione Lazio non è immune dalle difficoltà congiunturali del quadro economico nazionale e internazionale: l’aumento dei costi energetici e le incertezze collegate alla guerra, hanno contribuito a frenare la crescita.
Tutto ciò si ripercuote, naturalmente, sul tasso di occupazione e sul potere d’acquisto delle famiglie.
Bisogna perciò fare leva sugli aspetti positivi oggi nel Lazio: numeri incoraggianti sull’export, il turismo, la creazione di nuove imprese soprattutto nella Capitale
Tra le prime azioni della regione c’è quella di ridurre il gap tra l’occupazione femminile e quella maschile : nel Lazio abbiamo il 54,1% di donne occupate, contro il 69,7% di uomini.
Creare dunque un nuovo modello di welfare amico delle donne, debellando la contrapposizione fra maternità e aspirazione lavorativa. Un modo questo anche per dare nuovo impulso alla natalità.
Condizione indispensabile poi secondo il presidente Rocca è la difesa dei diriitti: nessuna tolleranza dunque a forme di illegalità e sfruttamento del lavoro.