Nel Lazio, anche se di poco, il numero degli occupati supera quello delle pensioni erogate.
Lo dicono i dati della Cgia di Mestre , riferiti al 1 gennaio 2022. 2milioni e 15 mila pensioni erogate a fronte di 2 milioni 266 mila occupati. Il saldo positivo è di + 251mila.
Ma nella nostra Regione ci sono delle differenze. Il saldo positivo è dato da Roma che ha più occupati che pensionati: + 275 mila. Segno positivo anche per Latina: a fronte di 203 mila pensioni erogate ci sono 206 mila occupati.
In provincia di Frosinone, invece, si pagano più pensioni che stipendi. La differenza è di 3 mila. 168 mila le pensioni erogate. 172 mila i lavori occupati.
Più pensioni che lavoratori attivi anche in Provincia di Rieti e di Viterbo.
Questo il quadro a livello regionale: ma in tutto il paese cosa accade? Secondo la Cgia, anche se di sole 205 mila unità, il numero delle pensioni erogate agli italiani (pari a 22 milioni e 759 mila assegni) ha superato la platea costituita dai lavoratori autonomi e dai dipendenti occupati nelle fabbriche, negli uffici e nei negozi (22 milioni 554 mila addetti).
Gli squilibri maggiori al sud. Tra le cause la Cgia evidenzia la denatalità, con un paese sempre più vecchio. E con l’invecchiamento della popolazione si fatica a trovare personale.
Per contrastare il calo delle nascite e il conseguente invecchiamento della popolazione per la Cgia è necessario mettere a punto una serie di interventi di medio-lungo periodo. Potenziare le politiche mirate alla crescita demografica (es. aiuti alle giovani mamme, alle famiglie, ai minori, etc.), allungare la vita lavorativa (almeno per le persone che svolgono un’attività impiegatizia o intellettuale), incrementare la partecipazione femminile nel mercato del lavoro e, infine, innalzare il livello di istruzione della forza lavoro che in Italia è ancora tra i più bassi di tutta l’UE.