Un ricercatore italiano nella migliore delle ipotesi inizia la sua attività con uno stipendio base di 1600 euro al mese. Dopo un percorso accademico brillante e dopo aver superato selezioni stringenti.
Di questi tempi potrebbe essere un mensile considerevole che si aggira a poco più di 19mila euro all’anno. Ma se allarghiamo il nostro sguardo appena fuori dai confini italiani, troviamo i ricercatori austriaci con uno stipendio annuo di circa 60mila euro.
55 mila nei Paesi Bassi, poco sopra i 50 nel Lussemburgo. E si potrebbe continuare ad infierire se prendessimo come esempio Paesi nel Nord Europa.
Un gap evidente dunque che nel Lazio si tenta di colmare: in mattinata il presidente Zingaretti ha annunciato lo stanziamento di 70 milioni di euro nel campo della ricerca, una parte vdi questa cifra servirà proprio ad alzare le retribuzioni alle donne e agli uomini che alla ricerca scientifica devolvono una vita intera.
L’obiettivo è contrastare la “fuga dei cervelli” e al contempo sostenere gli investimenti in conoscenza come asse strategico per un nuovo modello di sviluppo nel Lazio e nel Paese. Il bando prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro in 7 anni per un totale di 70 milioni di euro
L’importo a fondo perduto è rivolto a ricercatori strutturati e precari, universitari e non, compresi gli assegnisti di ricerca, con reddito lordo annuo inferiore a 63.095,00 euro operanti nel Lazio.
Per ottenere il contributo basta aver pubblicato negli ultimi 24 mesi due lavori a carattere scientifico (o uno se il ricercatore è stato contrattualizzato da meno di un anno) su riviste Open Access, riviste in abbonamento e case editrici e candidarsi sulla piattaforma online della Regione Lazio.
La pubblicazione dell’avviso sul Bur della Regione Lazio è prevista entro 2 settimane.