Un giovane su tre nel Lazio conosce la Strage di Capaci.
Un giovane su tre nel Lazio sa che Borsellino è stato ucciso nella strage di via D’Amelio del 19 luglio
Due giovani su tre sono convinti che nel Lazio le mafie siano abbastanza diffuse.
E’ il quadro che viene fuori dal sondaggio sulla conoscenza delle mafie a 30 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio. Il sondaggio, il cui contenuto è stato illustrato nel giorno dell’anniversario della morte del Magistrato Giovanni Falcone, è stato commissionato dalla Regione all’Istituto di ricerca ‘Quorum-Numeri per vincere’ ed è rivolto ai giovani del territorio tra i 16 ed i 30 anni.
L’obiettivo è capire quanta strada ci sia ancora da percorrere per innescare quella rivoluzione culturale necessaria per sgomberare il Paese da ogni nube mafiosa, partendo proprio dalla coscienza dei ragazzi.
1.010 quelli intervistati tra il 14 e il 29 aprile 2022 che hanno fornito uno spaccato importante:
Per il 71% dei giovani la mafia è più pericolosa della criminalità perché ha rapporti con ‘pezzi’ di Politica e dello Stato”.
C’è consapevolezza dunque tra i giovani evidenzia Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza e Legalità della Regione Lazio che ha partecipato all’iniziativa. Un risultato questo frutto di un impegno pubblico, delle istituzioni, delle scuole, degli esempi virtuosi che vengono forniti concretamente ai ragazzi.
In questo senso assumono un valore aggiunto le confische dei beni riconducibili alle mafie e poi restituiti alla collettività: il 43% degli intervistati conosce almeno un bene confiscato alle mafie nel Lazio.
La Regione ha investito molto in questi anni per ottenere questo risultato, pensando come destinatari dei beni confiscati e riutilizzati proprio ai giovani, spiega il governatore Zingaretti.
Oggi a Roma ci sono un parco e una biblioteca dove prima c’era una villa abusiva dei Casamonica. Ad Ostia c’è una palestra dove ogni giorno s’incontrano per fare sport decine di ragazze e ragazzi al posto di un immobile che apparteneva alla criminalità. Rilanciato nel quartiere, la Polisportiva Montespaccato, anch’essa confiscata. A Latina, sono stati dati in gestione alle scuole agrarie alcuni terreni sequestrati.
Resta però una nota stonata: Solo per il 27% dei ragazzi intervistati, chi denuncia di essere stato vittima di mafia è abbastanza tutelato: questo è probabilmente l’aspetto più allarmante del sondaggio, perché fotografa un sentimento di paura e forse anche di scarsa fiducia. In questa direzione bisogna investire. Contro questo sentimento di sfiducia bisogna andare. Affinchè i ragazzi vivano nella consapevolezza che lo Stato protegge la parte sana del Paese e che paura e omertà favoriscono soltanto le mafie