“Lavorare non può significare mettere a rischio la propria vita”. Con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto commemorare le vittime sul lavoro nella giornata dedicata a questa che rappresenta sempre più una piaga sociale. Il Lazio, come numero di decessi, è la seconda regione in Italia con 63 vittime dall’inizio dell’anno, un dato che è comunque in calo rispetto ai primi otto mesi del 2021 del 14,9%, con undici decessi in meno.
In rialzo ovunque il numero degli infortuni denunciati: in Italia passano da 349.449 nei primi otto mesi del 2021 a 484.561 nello stesso periodo di quest’anno (+38,7%), nel Lazio sono stati 37.971 (+63,6%). Passando ai dati provinciali, la Ciociaria è la seconda nel Lazio per numero di vittime dall’inizio dell’anno, attestandosi a 13. Sono invece 12 i decessi registrati in provincia di Latina. In provincia di Roma 37, mentre in quella di Viterbo si registra una sola vittima.
L’ultimo decesso ha riguardato un cittadino pontino, morto in un cantiere a Roma, aveva 61 anni. La fascia d’età più colpita è quella tra i 55 e i 64 anni. Accorato l’appello del Presidente Anmil: “Oggi vogliamo rivolgerci al Parlamento che sta per insediarsi e al governo che sta nascendo: la sicurezza dei nostri lavoratori deve tornare ad essere una priorità per il nostro Paese, dobbiamo fermare a tutti i costi la strage che si sta consumando sotto i nostri occhi”.