LAZIO – Uscire: non importa dove andare, importa solo passare qualche ora fuori, all’aperto, magari tornando ad avere qualche rapporto sociale, che abbiamo dimenticato nell’ultimo anno. Un bisogno che, in questo primo weekend in zona gialla, ha portato chiunque potesse a fare una passeggiata, al mare, sulla neve, nel centro della propria città. Vista la tanta gente in giro, assembramenti inevitabili, nonostante gli appelli ad evitarli. Ma nella maggior parte dei casi mascherine indossate, se non ai tavoli di bar e ristoranti, laddove è possibile toglierli durante le consumazioni. Ma in questo primo fine settimana in giallo, a sedersi a tavola è stata la voglia di normalità che pervade ognuno d noi.
Il pranzo al ristorante con amici o parenti è di nuovo realtà per gli italiani e per i ristoratori rappresenta una boccata di ossigeno. I numeri sia su scala nazionale che regionale parlano di un boom di prenotazioni per ristoranti, pizzerie e agriturismi. E la bella giornata in questo sabato ha aiutato.
La zona gialla tanto attesa in questo weekend permette potenzialmente a 7 italiani su 10, il 67%, di godersi un pranzo fuori: e moltissimi hanno optato per questa scelta. Soprattutto al mare ma non solo. In mattinata vie del centro e lungomari affollati nelle zone del litorale.
È la voglia di libertà a trionfare, sperando che possa dare sostegno anche ai ristoratori: ma affinché duri bisogna continuare a rispettare le regole. Secondo una indagine della Coldiretti adesso possono restare aperti più di otto locali su dieci presenti nell’intera Penisola ma tra le regioni che possono beneficiare maggiormente della nuova fase c’è il Lazio con quasi 39mila attività presenti: “Le riaperture – sottolinea la Coldiretti – rappresentano una importante boccata di ossigeno per le attività di ristorazione che si classificano tra quelle più duramente colpite dalle misure restrittive che hanno provocato un crack senza precedenti per il settore”. Un settore che adesso spera anche nelle riaperture serali, curva dei contagi permettendo. E quindi molto è nelle mani di ognuno di noi.