LAZIO – 10 DIC – In tre anni la raccolta differenziata nel Lazio è salita del 18%, attestandosi al 53%. Ma Roma no. Il risultato regionale infatti fa a meno del dato della capitale che per la prima volta nella storia vede diminuire la percentuale di raccolta differenziata, in un quadro in cui aumenta comunque la produzione dei rifiuti, di quasi il 3%. La capitale infatti ha prodotto più di un milione e settecentomila tonnellate di immondizia.
Spazzatura che viene smaltita e lavorata quasi nella sua totalità all’esterno del territorio di Roma ed in larga parte negli impianti che si trovano dislocati nelle province. A commentare i dati ci ha pensato il presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi che ha sottolineato: “Nella capitale si deve estendere il porta a porta a tutti e costruire impianti per gestire i rifiuti nel proprio territorio. La Raggi faccia ciò e la smetta di andare in giro a scaricare la responsabilità su altri e la monnezza nelle discariche e negli impianti delle province”.
Per quanto riguarda le performance delle Province in termini di raccolta differenziata, quella di Frosinone, che è la terza in assoluto, con la seconda migliore crescita del Lazio. La Ciociaria infatti dopo Rieti, è cresciuta del 4.6 % tra il 2017 e il 2018 sfondando quota 50%. Un ottimo risultato considerando che la Regione Lazio aveva posto proprio quota 50 come obiettivo nel 2019 per la raccolta differenziata.
Un risultato che dimostra come la Ciociaria sia realmente una provincia con un ciclo dei rifiuti chiuso e funzionante, ma anche una terra di amministratori che sono riusciti a far decollare definitivamente un cambio di mentalità come quello relativo al riciclo e al riuso dell’immondizia, innescando quel meccanismo virtuoso chiamato economia circolare.