Il Consiglio dei Ministri ha licenziato una riforma del sistema sanitario che contiene essenzialmente due im-portanti novità: la prima punta all’abbattimento delle liste di attesa, l’altra invece a migliorare la cronica ca-renza di medici e personale sanitario.
Tra le azioni principali, c’è dunque l’istituzione di un sistema nazionale di monitoraggio delle liste d’attesa, re-gione per regione, prestazione per prestazione, per capire dove sia necessario intervenire e in che modo.
E poi, altra novità è l’obbligatorietà, introdotta per legge, del meccanismo per il quale il medico che fa la prescrizione deve anche indicare la priorità e il tempo massimo di attesa possibile per quella prescrizione.
Le Regioni dunque possono far ricorso se non riescono a rispettare i tempi anche alle prestazioni intramoe-nia, cioè quelle che i medici fanno a livello ambulatoriale nelle strutture pubbliche e alle strutture private accreditate.E poi visite e prestazioni sanitarie si potranno fare anche di sabato e di domenica
A spiegare come la riforma vada a migliorare l’intero comparto è la presidente della presidente della VII Com-missione regionale Sanità e Politiche Sociali, Alessia Savo che plaude alla strada intrapresa dal governo Me-loni: “Ecco come lavora una filiera istituzionale.Ecco come un modello che è l’Italia guidata da Giorgia Meloni può e deve diventare un esempio europeo.”
Ed a proposito dei problemi della sanita del Lazio aggiunge: “Noi non siamo né maghi, né illusionisti ma di certo amministratori responsabili e, con il presidente Rocca, lo abbiamo dimostrato sin dal nostro insediamento”
Secondo Alessia Savo sono diversi gia i provvedimenti adottati dalla regione utili a migliorare i servizi: a partire dalla riforma del Recup per abbattere le liste di attesa e ampliare l’offerta sul territorio fino allo sblocco degli investimenti: partendo dagli 1,2 miliardi di euro per l’edilizia sanitaria, 466 milioni di euro per oltre 9.600 autorizzazioni di assunzione di personale e 155 milioni di euro per il potenziamento degli ospedali e dei Pronto soccorso in vista del Giubileo 2025.