Scende sensibilmente il numero delle partite Iva in Ciociaria nel 2018: -5,05% rispetto al 2017. Nel Lazio fa peggio solo Rieti che registra un – 9,11%.
Il dato ciociaro è ancora più evidente se confrontato con l’andamento che si registra a Latina o a Roma, dove il calo è molto più contenuto.
I numeri li fornisce l’Ancot, l’associazione nazionale consulenti tributari su dati del Ministero delle Finanze: nell’analisi si evidenzia un andamento variegato nelle diverse province italiane.
In Ciociaria, dunque, si assiste ad un calo vistoso: nell’anno appena trascorso il numero totale di Partite Iva ammonta a 4.489.
A Latina la flessione, nel rapporto 2017-18, è di appena lo 0,33: nel pontino, nell’anno che si siamo da poco lasciati alle spalle, le partite Iva sono state 5.196. Nella capitale 45.634 con una leggerissima flessione dello 0,09%. A Viterbo il calo è stato dell’1,04%.
Dando uno sguardo a ciò che accade a livello complessivo, secondo i dati Ancot, in Italia nel corso del 2018 sono state 512.756 le aperture di nuove partite Iva, sostanzialmente in linea con il dato del precedente anno (-0,50%).
A Mantova c’è stato l’incremento maggiore di richieste di nuove partite Iva pari a 13,84%, rispetto al precedente anno,
Tra le province dove si è registrato un incremento non mancano le realtà territoriali del sud Italia e al secondo posto della graduatoria figura proprio Benevento con un +8,01% rispetto al 2017.
Il calo più marcato si registra nel Centro italia: L’Aquila è penultima con un -10,41% e Macerata ultima con un -12,77%.