MINTURNO – Botte e sevizie con un coltello infuocato per costringerli a consegnare i loro soldi. Vere torture che sono state subite da tre cittadini tunisini, riusciti a fuggire e a farsi medicare al pronto soccorso dell’ospedale Dono Svizzero di Formia. Con questa pesante accusa i poliziotti del commissariato di Formia hanno fermato un 21enne, anche lui tunisino.
Le indagini sono partite dalla segnalazione degli operatori del pronto soccorso che si sono trovati a medicare ferite da taglio ed ustioni sulle mani e su altre parti del corpo dei tre stranieri, uno dei quali aveva riportato anche la frattura del setto nasale. Ai poliziotti sono riusciti a raccontare quanto subito da due connazionali con i quali condividevano l’abitazione. Le sevizie sono arrivate perché le vittime non volevano consegnare i loro soldi.
I fatti, così come ricostruiti dalla polizia, sono avvenuti in un vecchio casale di Minturno dove i tre sono stati colpiti con calci e pugni e poi feriti con la lama di un coltello infuocata con il fornello della cucina. Uno di loro, stremato, ha consegnato i soldi ed è riuscito a fuggire, gli altri sono riusciti a farlo solo più tardi, e solo dopo essere stati derubati.
La polizia, in base alla descrizione fornita, ha fermato uno dei due aggressori, il cui arresto è stato convalidato. Resta in carcere a Cassino, accusato di estorsione e lesioni aggravate. Si cerca ancora il complice.