Droga importata nascosta negli pneumatici, nei fusti di detersivo e nelle confezioni di succhi di frutta: arrivava dal Nord Europa fino a Perugia dove, dopo essere suddivisa, veniva smerciata sulle piazze di diverse regioni del centro Italia grazie ad una collaborazione tra nigeriani e campani, secondo gli inquirenti. Coinvolge 7 pro-vince, tra cui quella di Latina, l’indagine dei carabinieri del comando provinciale di Perugia che hanno dato e-secuzione a una ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip su richiesta della procura antimafia diretta da Raffaele Cantone: riguarda 24 persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di ingenti quantità di stupefacenti, in particolare eroina. Disposto il carcere per dieci persone, domiciliari per tre, mentre per altre 11 è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Un elemento di spicco del gruppo, dicono gli investigatori, è uno dei personaggi più influenti nel clan dei casalesi, già in carcere a santa Maria Capua Vetere per una estorsione.
Nel corso delle indagini, oltre ai sequestri operati, è stato tracciato e contestato agli indagati un traffico di circa 250 chili di sostanza stupefacente per un valore di mercato al dettaglio stimato in 15 milioni di euro.
I carabinieri di Perugia, dopo alcuni ingenti sequestri di eroina, hanno iniziato le indagini individuando quello che ritengono essere un gruppo con organizzazione piramidale, che aveva come base logistica un’abitazione presa in affitto nel centro di Perugia. C’era anche un chimico che doveva testare la sostanza. Il gruppo, spie-gano gli investigatori, utilizzava anche i corrieri ovulatori: in un caso un uomo aveva ingoiato 42 involucri di eroina, trasportando così quasi mezzo chilo di droga.