PIEDIMONTE S.G. – 21 OTT – Dopo mesi è tornata per qualche minuto in quella casa sotto sequestro, insieme ai carabinieri e al suo legale, per prendere degli abiti invernali. Ma la nonna del piccolo Gabriel Feroleto, il bambino di 28 mesi – strangolato secondo la ricostruzione della Procura di Cassino – su un prato in località “Volla”, nelle campagne di Piedimonte San Germano, vorrebbe tornare a vivere nella sua abitazione, dove stava crescendo il nipotino sino alla tragedia del 17 aprile scorso. L’anticipazione è stata fornita dal suo legale, l’avvocato Alberto Scerbo, che la assiste nella vicenda in cui è tecnicamente parte offesa.
La signora Rocca Di Branco formalizzerà al sostituto procuratore Valentina Maisto l’istanza di dissequestro definitiva della casa ad ore: si attende solo che il gip del tribunale di Cassino Salvatore Scalera si esprima sulla richiesta di giudizio immediato avanzata dal sostituto procuratore Valentina Maisto.
Una richiesta che riguarda i due indagati di questa vicenda, i genitori del piccolo Gabriel, mamma Donatella Di Bona e papà Nicola Feroleto, entrambi in carcere con la grave accusa di omicidio volontario aggravato in concorso.
Ed è stato lo stesso magistrato titolare delle indagini in giornata ad autorizzare la nonna del piccolo Gabriel a fare ritorno a casa per la prima volta dopo l’infanticidio. Doveva prendere indumenti per lei, per suo figlio Luciano e per l’anziana madre. Il terzetto vive ora in un piccolo alloggio preso in affitto a Piedimonte San Germano ma “la loro situazione – ha osservato l’avvocato Scerbo – non è più tollerabile per la grave indigenza economica in cui sono costretti a vivere da mesi. Abbiamo chiesto ed ottenuto che il recupero degli oggetti chiesti alla Procura avvenisse alla presenza dei Carabinieri della Compagnia di Cassino per non lasciare nulla di intentato anche se le indagini – ha puntualizzato il legale di Nonna Rocca – sono pressoché concluse da tempo”.