Che Silvio Berlusconi abbia diviso gli italiani in vita è un dato di fatto, così come è avvenuto nelle ore immediatamente successive la sua morte. I social sono stati invasi da post, celebrativi, ma anche caustici e severi nel giudizio sulla sua vita dell’ex premier. A Pontecorvo, uno di questi post però è finito sulla scrivania della caserma dei Carabinieri. A portarlo il sindaco di Pontecorvo, Anselmo Rotondo, che ha sporto querela nei confronti di un concittadino accusandolo di “istigazione all’odio” ed altri tre reati, per i contenuti di un post pubblicato su Facebook.
In quel post, commentando la morte di Silvio Berlusconi, l’uomo in questione ha dato all’ex premier del mafioso, sottolineando come lo attendessero all’altro mondo Falcone e Borsellino per processarlo, un processo a cui non sarebbe potuto sfuggire. Anselmo Rotondo è uno storico dirigente di Forza Italia ed ha fatto parte a lungo del Coordinamento provinciale di Frosinone. In un video della durata di tre minuti diffuso nella tarda mattinata, il sindaco ha stigmatizzato il comportamento del concittadino giudicando “inaccettabile il comportamento di chi si sfizia di fronte alla morte, anziché affrontarla come momento di riflessione e compassione”.
Il sindaco ha chiesto alla Procura della Repubblica di Cassino di estendere le indagini anche a chi ha commentato il post. Non solo: “Una copia della querela è stata inviata alla prefettura di Frosinone”.