Parte questa mattina parte dallo Spallanzani la sperimentazione sull’uomo del vaccino anti covid in Italia. La dose verrà somministrata al primo dei 90 volontari, tra i 4000 che si sono candidati a sottoporsi alla sperimentazione.
Altre due somministrazioni sono in programma mercoledì. E poi via via si andrà avanti sempre tre volontari alla volta.
Per la Regione Lazio è questa una giornata importante da cui dipende il futuro dell’intero Paese. Ne è convinto il governatore Zingaretti che questa mattina era allo Spallanzani con l’assessore regionale alla sanità per assistere alla prima somministrazione del vaccino Grad-CoV2, progettato dall’azienda Biotech Reithera di Castel Romano e finanziato con otto milioni di euro proprio dalla giunta Zingaretti.
Il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia ha spiegato i dettagli della procedura. I primi a sottoporsi alle dosi sono volontari dunque scelti sulla base di alcuni criteri ben selezionati. Si prevede di cominciare da chi ha meno di 55 anni e di arrivare solo in un secondo momento a chi ne ha oltre 65. I primi 5 sono uomini d’età compresa tra i 31 e i 46 anni, tra cui alcuni professionisti. Ma nelle prossime settimane verranno coinvolti anche giovani tra i 18 ed i 30 anni.
La speranza è che la sperimentazione vada a buon fine – dice Vaia – così da coinvolgere entro fine anno altri centri in Italia.
Il ds del Lazzaro Spallanzani ha poi parlato dei tempi. Se tutto procederà bene, dice Vaia, entro la prossima primavera si potrà anche commercializzare il vaccino. Intanto il primo passo è sperare che non ci siano effetti collaterali.