Un giovane profugo che dorme in strada, sdraiato a terra sul ponte di Castel Sant’Angelo a Roma.
È l’ultima installazione dell’artista ciociaro Jacopo Cardillo, in arte Jago. Una scultura in marmo italiano a dimensioni naturali intitolata “In Flagella Paratus Sum” (Sono pronto al flagello). È un messaggio di accoglienza e inclusione.
Questa scultura, è alla sua terza tappa di un viaggio, lo stesso viaggio che compiono gli immigrati. Dopo essere stata nel mediterraneo sulla nave Ocean Vikings, di SOS Mediterranee, per oltre due mesi, la scultura è sbarcata in Italia ed è stata esposta al centro dello Stadio Olimpico fino a giovedì scorso. Ora è apparsa sul ponte simbolo della storia della città di Roma.
Il luogo scelto dall’artista frusinate, infatti, non è casuale: il giovane rifugiato senza casa e in cerca di futuro è nel crocevia tra la Basilica di San Pietro e l’antica prigione di Castel Sant’Angelo. Esposta agli sguardi dei Santi lapidei del Bernini e a quelli delle centinaia di turisti che ogni giorno attraversano il ponte.
L’opera sarà venduta all’asta e il ricavato tutto verrà donato ad una associazione che aiuta i profughi, SOS Mediterranee. E ha una base d’asta di 1 milione e 250 mila euro.