Potrebbe bastare la disponibilità già dichiarata dalla Rida di Aprilia per gestire i rifiuti che non possono confluire più nel tmb 2 di Malagrotta, per scongiurare il rischio caos rifiuti nel Lazio.
E’ questa la buona notizia emersa dall’incontro serale in prefettura a Roma al termine di una giornata carica di tensioni dopo l’incendio divampato mercoledì sera presso l’impianto tmb 2 capitolino. Indenne il tmb 1, distante da quello incendiato, che tratta circa 4mila tonnellate a settimana e che si conta di portarlo a regime non appena messa in sicurezza l’area.
Al contempo Colfelice non si tira indietro. Spiega il presidente Lucio Migliorelli in una nota : ” La Saf – spiega – è un’azienda pubblica che non può tirarsi indietro in caso di rischi per la salute e l’igiene pubblica, ovviamente con l’unico obiettivo di non mettere mai a rischio la situazione del territorio ciociaro. Stiamo pur sempre parlando della capitale che è l’occhio dell’Italia nel mondo e che si trova ad affrontare una grave crisi in un quadro di per sé critico. Daremo, nel limite del possibile e per un tempo limitato, il nostro contributo nell’assoluto rispetto delle normative vigenti”
Questo significa che a Colfelice arriverà solo tutto ciò che gli altri impianti regionali non riusciranno proprio a smaltire e comunque in cicoiaria non avverrà lo smaltimento ma soltanto, come estrema ratio, la lavorazione.
Dal fronte investigativo, si sta muovendo la procura romana che ha avviato una indagine a carico di ignoti ipotizzando il reato di incendio colposo.
Per quanto riguarda l’aspetto sanitario ed ambientale, Il servizio sanitario regionale attraverso la Asl Roma 3, l’Istituto Zooprofilattico, il Dipartimento di Epidemiologia e l’ARPA è a lavoro per garantire la sicurezza dei cittadini. . Sono in corso tutte le attività di monitoraggio della qualità dell’aria e della dispersione al suolo per fornire dati certi sull’impatto ambientale del rogo.
Per ora – ribadisce l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato – è necesario il massimo rigore nel rispettare le ordinanze emanate da Gualtieri che prevedono la sospensione delle attività educativo-didattiche , ricreative e sportive dei servizi educativi e dell’infanzia, compresi i centri estivi, pubblici e privati;
– il divieto di consumo degli alimenti di origine animale e vegetale prodotti nell’area individuata;
– il divieto di pascolo ed il divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali, sempre limitatamente all’area individuata.