Un picchetto partecipato da Cisl e Cgil, autorizzato dalle forze dell’ordine, pochi minuti prima che l’autorità giudiziaria giungesse a ridosso della palazzina dell’eur per effettuare i rilievi utili a capire cosa sia accaduto mercoledì pomeriggio, cosa abbia provocato il rovesciamento del cestello sul quale Fabrizio Pietropaoli stava effettuando alcuni lavori di muratura sulla facciata del palazzo, prima di cadere nel vuoto. Un volo dall’11esimo piano che non ha lasciato scampo al 47enne di Morolo, marito e padre, che mercoledì sera non è mai rientrato a casa.
Un lavoro che amava come lui stesso ha scritto su facebook qualche giorno prima di morire. Il suo ultimo post è un colpo dritto in petto: è la foto di Roma dall’alto, quella che il 47enne vedeva ogni mattina dal suo cestello sul quale saliva per prestare servizio. A quegli scatti Fabrizio ha aggiunto poche righe “Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno”.
E’ Fabrizio Pierpaoli l’11esima vittima sul lavoro che si registra in Italia in due giorni. Le sigle sindacali parlano di una mattanza a cui va posto rimedio quanto prima. Per questo chiedono un intervento veloce delle istituzioni governative. Si appellano al premier Draghi affinchè la riforma del lavoro, in discussione proprio in queste ore, parta da un argomento centrale: la sicurezza.