ROMA – 04 DIC – E’ iniziato in mattinata il processo per la morte di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata senza vita il 19 ottobre dello scorso anno all’interno di uno stabile abbandonato del quartiere San Lorenzo a Roma. La terza Corte di Assise si è riunita oggi nell’aula bunker di Rebibbia dove era presente, molto provata, la mamma di Desiree, Barbara.
In aula erano presenti tutti gli imputati: Alinno Chima, Mamadou Gara, Brian Minthe e Youssef Salia, tutti accusati di omicidio volontario, violenza sessuale aggravata e cessione di stupefacenti a minori. Proprio Salia ha voluto prendere la parola ed ha affermato: “Non sono responsabile della morte di questa ragazza, chiedo perdono e scusa alla madre e alla famiglia e rispetto il loro dolore”. Oltre agli imputati, in c’erano come detto anche la madre e la zia della ragazzina.
Gli avvocati Maria Teresa Ciotti e Claudia Sorrenti, legali della mamma e della zia di Desirée Mariottini, hanno dichiarato al termine della prima udienza che la madre della ragazza si era rivolta da subito al Sert, non appena aveva capito i problemi della figlia. “È dura per la mamma stare nella stessa aula con gli imputati, il processo sarà lungo e ogni udienza sarà una ferita lacerante per lei e per i nonni. Ma loro si fanno forza e aspettano giustizia” così concludono i legali.