Il colonnello Fabio Cagnazzo si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’ufficiale dei carabinieri, già comandante provinciale dell’Arma a Frosinone, è stato arrestato giovedì nell’ambito dell’indagine relativa all’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo con l’accusa di concorso in omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso. L’interrogatorio, previsto per le 12 di sabato nel carcere militare del Celio, dove Cagnazzo è stato ricoverato a causa di un malore, ha visto l’ufficiale fare scena muta davanti al GIP Annamaria Ferraiolo.
Già nelle scorse ore il suo avvocato, Ilaria Criscuolo, aveva annunciato che con tutta probabilità le condizioni di Cagnazzo non gli avrebbero permesso di affrontare il contraddittorio. E’ stata la stessa legale ad annunciare però il ricorso al riesame al termine dell’analisi delle migliaia di pagine degli atti acquisiti relativi alle accuse a carico del colonnello. L’ufficiale che all’epoca dei fatti guidava il gruppo di Castello di Cisterna, è accusato di essere stato uno dei promotori dell’omicidio e l’autore dell’immediato depistaggio, una esecuzione decisa per coprire un traffico di droga che aveva come base il porto di Acciaroli.
Ha invece risposto al Gip, dichiarando la sua totale estraneità ai fatti Giuseppe Cipriano, un altro degli arrestati. L’imprenditore, che farà anch’egli ricorso al riesame, a detta del suo avvocato “E’ sempre stato molto chiaro e collaborativo”. Lunedì sarà invece il giorno dell’interrogatorio dell’altro carabiniere arrestato, Lazzaro Cioffi, mentre per il collaboratore di giustizia Romolo Ridosso non è stata ancora fissata la data.