Le sue parole sono chiare e precise: senza peli sulla lingua, Maurizio Stirpe, vice presidente di Confindustria per le relazioni industriali, dice al Governo che “non è questo il modo di affrontare l’autunno che ci si prospetta, con la certezza che si sono già persi 500mila posti di lavoro e il rischio che questa cifra possa anche raddoppiare. Con i sindacati c’è un clima di tensione sui rinnovi contrattuali. Nell’azione di governo manca un disegno chiaro e soprattutto condiviso”.
Questi concetti Stirpe li ha espressi in un’intervista concessa a “Il Sole 24 Ore”.
Stirpe sottolinea che “si parla tanto di ascolto dei corpi intermedi ma poi non si dà seguito al dialogo nella decisione politica. Il risultato è un’azione frammentata e inefficace».
«Il decreto agosto – continua – non è la strada giusta per rispondere all’emergenza che ci troveremo nei prossimi mesi. Ed è fonte di profondi squilibri a danno delle aziende»
Il vice-presidente di Confindustria fa un esempio: «al blocco dei licenziamenti deve corrispondere una cassa integrazione Covid senza condizioni, non con la griglia di costi aggiuntivi prevista nei testi circolati finora».
E poi Stirpe lancia un’allarme: “In un momento in cui le imprese sono in grande difficoltà sarebbe opportuno creare un clima favorevole ad un recupero dell’attività e di conseguenza dell’occupazione. Se si va avanti con polemiche sterili e strumentali non si fa altro che rallentare la ripresa”. Non c’è tempo da perdere: «Con il governo -afferma ancora Stirpe- andrebbe fatto un incontro al più presto per affrontare in modo strutturale i problemi della crescita e del lavoro. Con i sindacati – conclude – abbiamo fissato un appuntamento il 7 settembre, presenti il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e i tre segretari generali,per parlare di tutto, dai contratti alla riforma degli ammortizzatori sociali, alle politiche attive del lavoro».