Non potrà avvicinarsi alla compagna e ai figli ad una distanza di 200 metri, né comunicare con loro. Si tratta di un 47enne di San Felice Circeo, a cui vengono contestati i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale in danno della moglie, da cui è in fase di separazione. A raccontare tutto agli agenti del commissariato di Terracina è stata la donna, entrata in contatto con la polizia per altri motivi, ma che una volta in confidenza ha iniziato a raccontare agli agenti una vita fatta di soprusi e violenze da parte del compagno, anche davanti ai figli.
Quel racconto è stato messo al centro delle indagini degli agenti che, si legge nella ricostruzione, hanno portato al giudice un quadro costituito da un clima di terrore che l’uomo, nel corso degli anni aveva instaurato in famiglia. Sputi in faccia, minacce di morte e percosse, anche durante la gravidanza, oltre ad un episodio in cui l’uomo avrebbe anche tentato di soffocarla con un cuscino, queste le accuse rivolte all’uomo che, negli anni, avrebbe peggiorato la sua condotta anche grazie all’assunzione di alcool e droghe.
Come detto, il 47enne, dovrà rispondere anche del reato di violenza sessuale, avendo costretto, secondo le accuse, la compagna a subire rapporti sessuali sotto la minaccia di un coltello. La storia era in ogni caso finita da un anno e mezzo, l’uomo era stato allontanato, ma recentemente era tornato alla carica, minacciando di incendiare la casa e desistendo solo all’arrivo della polizia. Dopo tutti questi episodi la vittima si è convinta a denunciarlo e l’epilogo è arrivato con la misura emessa dal Gip di Latina.