Un anno di analisi e campionamenti dell’alta valle del bacino del Liri dopo la moria di pesci verificatasi nel luglio 2020. Oggi arrivano i risultati del monitoraggio Arpa Lazio che conferma la presenza di metalli, tensioattivi ed escherichia coli. L’indagine è stata condotta in sinergia con ARTA Abruzzo sul tratto fluviale Liri-Garigliano, tra il Comune di Sora ed il Comune di Ceprano, in provincia di Frosinone, e su quello finale del Fiume Fibreno, proprio per delineare i fattori di criticità ambientale che insistono sui corsi d’acqua. E d’altronde sono diversi i parametri oltre i limiti, accertati dall’agenzia regionale.
Ma – la nota che accompagna report finale del monitoraggio – è rassicurante. “In generale – spiega l’assessore regionale alla transizione ecologica Roberta Lombardi – le risultanze analitiche hanno mostrato valori confrontabili con quelli registrati durante le campagne di monitoraggio condotte nelle annualità precedenti, tuttavia, episodicamente sono state rilevate concentrazioni elevate di alcuni metalli (Alluminio, Ferro, Nichel, Arsenico), oltre che la presenza, seppur in concentrazioni minime, di tensioattivi in tutte le stazioni.
Per questo – spiega la Lombardi – “appare presumibile ricondurre talune criticità che si manifestano sull’alto-medio bacino del Fiume Liri al recapito di apporti in alveo, eventualmente episodici, scarsamente depurati. “
Insomma, l’assessore al ramo spiega che non ci sono valori che si discostano da quanto già noto. per quanto però i numeri dicono che le concentrazioni presenti nel tratto di fiume preso in esame siano oltre la soglia.
Questo che si è appena concluso quindi rappresenta il primo step per pianificare poi azioni utili alla messa in sicurezza del fiume Liri.