Sono quattro gli avvisi di garanzia notificati dagli agenti della Polizia Stradale di Sora ad altrettante persone, accusate di aver messo in piedi un consolidato commercio di pezzi di veicoli rubati. L’operazione aveva già portato, nei mesi scorsi, al sequestro di 50 motori e numerosi componenti di veicoli rubati, con la denuncia a carico di un carrozziere, sia per ricettazione e sia per aver realizzato una discarica abusiva di rottami.
Il prosieguo delle indagini ha portato gli uomini guidati dal dottor Stefano Macarra a scoprire l’esistenza di un sistema che, attraverso un giro di documenti falsi, secondo le accuse induceva il PRA a cancellare dai propri archivi moltissimi veicoli che ufficialmente erano all’estero, ma che restavano nella disponibilità degli indagati. Tutto si basava su documenti e firme dei proprietari dei veicoli falsificati.
In questo modo, secondo le accuse, i quattro commerciavano in maniera illegale i componenti dei mezzi, che una volta spogliati dei pezzi vendibili, venivano rottamati abusivamente anche attraverso la compiacenza di alcuni autodemolitori.
Ora gli inquirenti hanno rivolto l’attenzione anche all’estero, soprattutto in nazioni dell’est Europa, dove risulta che i mezzi siano effettivamente finiti, perché – dicono dalla Polizia – il certificato di esportazione ottenuto dal PRA potrebbe essere utilizzato per alimentare il riciclaggio dei veicoli rubati.