Eseguita un’altra misura cautelare per spaccio di stupefacenti nell’ambito dell’operazione denominata Shqiponja (Aquila in lingua albanese), condotta dai Carabinieri della Stazione di Isola del Liri e del Norm di Sora e coordinata dalla Procura della Repubblica di Cassino. Operazione che lo scorso 12 settembre smantellò un gruppo criminale dedito allo spaccio di grandi quantità di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina. Nei confronti di 4 albanesi e tre misure dell’Obbligo di firma presso i Comandi dell’Arma e una misura degli arresti domiciliari.
Dal 12 settembre sono state attivate tutte le fonti informative e di cooperazione internazionale, al fine di monitorare l’eventuale passaggio dell’uomo in “area Schengen”, attraverso una fitta rete di relazioni e comunicazioni informatiche con le forze di polizia europee, per riuscire a chiudere il cerchio intorno al gruppo criminale, ed arrestare uno dei suoi promotori.
Ed è proprio in questa rete, tesa, che è caduto il 62enne, intercettato alla frontiera mentre stava rientrando in Italia dal porto di Bari su una nave partita da Durazzo la sera del 23 settembre e giunta alle prime ore del mattino successivo. Ad accoglierlo il personale dell’Ufficio Polizia di Frontiera presso lo Scalo Marittimo di Bari che ha provveduto alla notifica dell’Ordinanza di Custodia Cautelare Personale e alla traduzione presso il domicilio in Frosinone dove dovrà rimanere agli arresti in attesa delle udienze del Procedimento Penale.
Un altro tassello importante quello messo a segno in queste ore che chiude il primo cerchio intorno a questo gruppo criminale, nell’attesa di giudicarne la reale responsabilità nel corso dei procedimenti penali che a loro carico sono già pendenti e in trattazione.