Quasi 250 milioni di euro sono stati spesi nel Sud Pontino nel gioco d’azzardo nel corso del 2019.
I numeri li ha forniti il Tavolo Tecnico di lavoro della Caritas Diocesana di Gaeta. Di questi 250 milioni di euro il 57,8% sono stati spesi nei soli comuni di Formia e Fondi.
Il quadro complessivo è allarmante e rimarca la gravità del fenomeno nella diocesi di Gaeta con cifre che confermano come l’azzardo possa essere definito “l’eroina del terzo millennio”, con conseguenze devastanti sul piano psicologico, economico e sociale.
Dai dati esaminati emerge che la media della giocata pro capite nei 17 comuni della diocesi sia stata nel 2019 di 1.510 euro con un’incidenza sul reddito del 9.3%.
Formia si conferma la città con la giocata pro capite più alta con 1.959 €: seguono Santi Cosma e Damiano (1.937 €), Fondi (1.790 €) e Minturno (1.710 €).Uno dei dati più significativi è l’aumento delle cifre spese in azzardo nei piccoli comuni: in testa Ventotene e Ponza, per le quali si è registrato un incremento delle giocate rispettivamente del 43% e del 32%.
La giocata media pro capite nel Lazio sud èsuperiore del 22% rispetto al dato nazionale. Inoltre, il dato è relativo alle sole giocate “fisiche” (slot machine, ricevitorie, gratta e vinci, ecc.) e non sono annoverati i dati del gioco online che, a livello nazionale, incide per una percentuale vicina al 33% sulle giocate totali:per cui la stima complessiva del territorio diocesano – dice la Caritas – sarebbe decisamente più alta.
In attesa di un riordino della normativa sul gioco d’azzardo, il Tavolo di lavoro della Caritas chiede ai vari sindaci che si agisca a livello di Distretto Socio-Sanitario emanando regolamenti comuni in ogni città con l’obiettivo di incoraggiare gli esercenti a disfarsi delle slot machine, inserendo norme più restrittive per l’ubicazione delle sale gioco o delle macchinette mangiasoldi nei locali commerciali.
Per la Caritas è questo il tempo della prevenzione, ma anche di interventi che possono incidere profondamente sulle abitudini dei cittadini.