TERRACINA – 23 OTT – Il suo ruolo era quello di caporale: lo ipotizzano gli agenti del Commissariato di Terracina che hanno condotto in carcere un cittadino indiano di 36 anni.
L’operazione segue l’arresto dell’ imprenditore 35enne di Terracina, lo scorso 11 ottobre, accusato dello sfruttamento di braccianti agricoli immigrati, percossi a bastonate e minacciati con l’uso di un fucile a pompa.
Il 36enne indiano finito in carcere era conosciuto con lo pseudonimo di conosciuto di “ANS”.
Secondo le accuse l’uomo aveva aiutato l’imprenditore nel disfarsi dell’arma dopo averla utilizzata per terrorizzare i braccianti agricoli. Ma, secondo quanto raccontato dalle vittime degli episodi, tutte indiane, il 36enne aveva anche il compito di sorvegliare i campi e di contabilizzare ogni singola ora di lavoro prestato,.
La paga oraria, fissata in circa 4 euro, veniva drasticamente ridotta dal caporale per ogni pausa, anche quelle fatte per provvedere ai bisogni fisiologici.
Nel corso dell’operazione di polizia, che ha portato all’arresto del “caporale ANS”, gli agenti della Squadra Anticrimine hanno sequestrato documentazione, al vaglio degli organi inquirenti, che richiama esattamente quanto riferito dalle vittime.
Il 36enne, che si trova in carcere a latina, è accusato, in concorso con l’imprenditore agricolo, di sfruttamento del lavoro con l’aggravante delle minacce nonché di favoreggiamento personale e porto abusivo di arma da fuoco.