TORINO – 21 GIU – Cinque miliardi di investimenti da qui al 2022 negli stabilimenti italiani nei quali, entro i prossimi tre anni, tutti saranno al lavoro. E’ questo quanto il responsabile per l’Europa di Fca, Pietro Gorlier, ha detto al presidente della Regione Piemonte Cirio e al sindaco di Torino Appendino, in un incontro che si è tenuto nella serata di giovedì. Tra gli impegni presi dall’alto manager della casa automobilistica c’è anche l’intenzione di sviluppare nuove soluzioni dedicate alla mobilità elettrica a sostegno della produzione e della commercializzazione dei modelli elettrificati del Gruppo, su tutti i principali mercati europei.
I due amministratori piemontesi hanno rimarcato, cosa importante anche per gli altri impianti del gruppo in Italia compresa quindi anche la fabbrica di Cassino, la volontà di continuare a investire in Italia. Cosa vuol dire questo, ma soprattutto come lo si può comparare alle dichiarazioni di Harald Wester che ha escluso ad esempio il D-Suv Maserati da costruire a Cassino? E’ evidentemente complicato, ma se il piano d’investimenti resta quello anticipato da Manley, è chiaro che quel tipo di auto si farà da qui al 2022.
Nessun disimpegno quindi. Le fabbriche restano dove sono, i lavoratori anche e con essi gli investimenti per le nuove produzioni. Quali produzioni? Questo arriverà grazie ad un nuovo step, un nuovo aggiornamento, in cui fabbrica per fabbrica, Gorlier o chi per lui ci dirà cosa verrà prodotto a Cassino. A questo punto, con il piano confermato, possiamo dire che oltre a Giulia e Stelvio elettrico resta pure il Levantino. Anche se questo va in contrasto con quanto detto da Wester. Con tutto il rispetto per il manager tedesco però, è Gorlier colui che guida le operazioni dell’intero gruppo in Europa, la sua visione e la sua parola sulle fabbriche italiane ha un peso ben preciso.