Pena quasi dimezzata: Michele Cialei, il pastore di Vallecorsa, reo confesso dell’omicidio di Armando Capirchio, è stato condannato dalla Corte d’Assise D’Appello di Roma a 17 anni.
A Cialei in primo grado, il 24 luglio del 2019, Il Gup del Tribunale di Frosinone aveva inflitto 30anni di reclusione con il rito abbreviato.
I legali di Cialei, Giampiero Vellucci e Camillo Irace avevano presentato ricorso, puntando ad eliminare l’aggravante della premeditazione.
In secondo grado le loro tesi sono state accolte. I legali hanno evidenziato due aspetti in particolare: in primis il fatto che due anni prima dell’omicidio, avvenuto nell’ottobre del 2017, Cialei venne aggredito da Armando Capirchio che gli aveva procurato una ferita lacero contusa alla testa tanto da dover far ricorso alle cure dei medici dell’ospedale.
Per i legali difensori Cialei era stato vessato con angherie personali e dispetti alle sue bestie.
L’avvocato Vellucci, in particolare, ha presentato una consulenza tecnica tesa a dimostrare che l’omicidio si era consumato in terreno concesso in pascolo a Cialei. Questo – ha sostenuto la difesa – dimostrava che era stata la vittima a recarsi da Cialei e non viceversa.
In mattinata poco dopo le 10 è arrivata la sentenza.
La parte civile era rappresentata dall’avvocato Filippo Misserville