VEROLI – Erano loro la regia dello spaccio di cocaina che avveniva a Veroli, nei parcheggi di tre attività commerciali ma anche in quello antistante l’abbazia di Casamari: 1.200 cessioni di droga in un solo mese, con guadagni ingentissimi. Due fratelli e la moglie di uno di loro sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Sora proprio con questa accusa: l’ipotesi di reato formulata nei loro confronti è spaccio organizzato di sostanze stupefacenti. Sono tutti di origine albanese. I due fratelli hanno 31 e 33 anni e sono stati portati in carcere, la donna invece ha solo 19 anni e le sono stati concessi i domiciliari.
Il giro sgominato, secondo l’accusa, fruttava decine di migliaia di euro ogni mese.
Le indagini dei carabinieri di Sora, diretti dal loro comandante Domenico Cavallo, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Frosinone e sono andate avanti da gennaio a maggio. Durante questo periodo ci sono stati due arresti in flagranza di reato di spacciatori collegati a loro secondo i militari, sono stati fermati tanti clienti, segnalati. L’attività ha permesso di ricostruire, nelle ipotesi degli investigatori, un vasto giro di cessioni di cocaina, da un grammo o da mezzo grammo: le intercettazioni ambientali e telefoniche hanno permesso nel dettaglio di ipotizzare 1.200 scambi in un solo mese, con un incasso stimabile in 60mila euro. Per i carabinieri i tre arrestati gestivano tutto: i clienti contattavano loro che poi davano indicazioni ai pusher sul luogo dello scambio delle dosi, con frasi in codice. Gli spacciatori quindi non restavano mai fermi nello stesso punto ma si spostavano da una zona all’altra per raggiungere i clienti. Ora gli arrestati potranno respingere le accuse o dare la loro versione dei fatti durante l’interrogatorio di garanzia.