E’ iniziato il fermo produttivo nello stabilimento Reno De Medici di Villa Santa Lucia, a seguito del sequestro del depuratore di proprietà del Cosilam. In mattinata l’Ugl ha espresso tutta la propria preoccupazione nei confronti di questa decisione, definita senza mezzi termini un “disastro industriale”. Il segretario Valente è chiaro e deciso: “Da anni la Reno de Medici – afferma – dimostra insofferenza nei confronti di un territorio che non fa nulla per agevolarne l’attività, anzi, la ostacola attraverso il grave problema nel rilascio delle autorizzazioni ambientali, e le lungaggini burocratiche. Nella vicenda della Reno de Medici ci sono dei responsabili ben precisi”.
Per Valente le responsabilità sono di chi gestisce il depuratore consortile e che, secondo quanto emerso dall’indagine, ha operato nell’illegalità. “Tra l’altro, per la cartiera, – continua Valente – oltre al danno si aggiunge la beffa perché paga ingenti somme per la depurazione delle acque e, nonostante questo, ora si vede costretta a sospendere le attività produttive”.
Lo stop era stato deciso nella riunione sindacale che si è tenuta nella sede di Unindustria Frosinone tra i vertici della Reno De Medici di Villa Santa Lucia, le Rsu di stabilimento e le segreterie dei sindacati. Nello stabilimento sono lavorano oltre 300 dipendenti. “Ad aggravare ulteriormente la situazione generale – hanno spiegato Legnante e Fieri di Cisl e Uil – è la sospensione di tutti gli interventi previsti e programmati nello stabilimento di Villa Santa Lucia – che concludono – ora bisogna trovare soluzioni che tengano conto della tutela ambientale e occupazionale”.